L’oasi “Armida Barelli” nasce nel 1958, a sei anni dalla morte di Armida.
La sua storia ruota intorno alla vita di tre donne di Azione Cattolica: Armida Barelli, Adele Scandone e la marchesina Livia Ferri Della Valle.
Armida Barelli ne fu l’ispiratrice, con il suo sogno di costruire un luogo di ritiro spirituale.
Adele Scandone, donna napoletana, intelligente e vivace, incontrò a Milano Armida Barelli e padre Agostino Gemelli ed entrò a far parte del “Pio sodalizio” di laiche consacrate, che fu approvato e dichiarato di diritto pontificio nel 1948 col nome di “Istituto Secolare delle Missionarie della Regalità di Cristo”. L’amicizia con Armida Barelli la portò ad avere lo stesso sogno di realizzare un’oasi di spiritualità e la marchesina Livia Ferri della Valle, altra sua amica, condividendone in pieno gli ideali cristiani, offrì il suolo necessario ed una vasta collina contigua, quindi elargì ripetuti finanziamenti perché la costruzione dell’Oasi Barelli, progettata dall’ingegnere napoletano Mario Russo, si portasse a compimento.
Una lastra di pietra lavica, murata su una delle pareti interne della Casa, ricordava a tutti l’avvio di questa ardita opera.
“IN MEMORIA DEI GENITORI,
LIVIA FERRI DELLA VALLE
OFFRI’ QUESTO SUOLO
1958”.
Adele Scandone ne fu la fondatrice e poi la direttrice per alcuni decenni.
Nel 1998 la casa è stata donata dalle Missionarie della Regalità all’Arcidiocesi di Sorrento-Castellammare di Stabia che ha provveduto a ristrutturarla costituendo la Fondazione “Casa di Spiritualità Armida Barelli”.
Da più di mezzo secolo l’oasi “Armida Barelli” è per i suoi ospiti luogo di preghiera, meditazione e contemplazione, vissuta nella bellezza estatica della natura alberese.