Armida Barelli nacque a Milano il 1° dicembre del 1882 da una famiglia borghese, molto agiata ma priva di principi religiosi. Dal 1895 al 1900 studiò in un collegio svizzero, a Menzigen, gestito dalle suore francescane del Sacro Cuore e fu in quel periodo che poté conoscere la spiritualità francescana ed iniziare ad amare Dio. Nel 1910 incontrò padre Agostino Gemelli, fondatore più tardi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore a Milano.
Armida divenne, intanto, Terziaria Francescana e a fianco di padre Gemelli iniziò una fervida attività sociale, che durò fino alla sua morte. E così avanzando man mano nella perfezione, si trovò partecipe di numerose iniziative. Durante la Prima Guerra Mondiale, fu segretaria del Comitato per la Consacrazione dei Soldati al S. Cuore, di cui era devotissima. Nel 1918, fu vicepresidente per l’azione sociale del Comitato Milanese delle Donne Cattoliche.
Alla signorina Barelli la Chiesa italiana cominciò a chiedere molto; a guerra finita e vinta, ma con italiani e italiane, soprattutto i più giovani, da ricostruire moralmente e socialmente, il cardinale Andrea Carlo Ferrari, arcivescovo di Milano, le chiese di far nascere in diocesi un nuovo movimento per la Gioventù femminile cattolica milanese; nello stesso anno, 1918, il papa Benedetto XV le “impose” di fondare, organizzare e presiedere la Gioventù Femminile italiana (GF). La Barelli era riluttante, ritenendo il compito e la responsabilità superiori alle sue forze, poi, per obbedienza, accettò. Ricoprì quell’incarico fino al 1946, girando instancabilmente tutta l’Italia.
Parallelamente Armida Barelli portò avanti con grande impegno il suo ufficio di cassiera dell’Università Cattolica del S. Cuore ed ottenne da papa Pio XI l’istituzione della “Giornata Nazionale dell’Università Cattolica”, volta alla raccolta fondi per l’ateneo.
Il 19 novembre 1919 insieme con padre Agostino Gemelli istituì il “pio sodalizio di laiche consacrate” che diverrà nel 1948 l’«Istituto Secolare delle Missionarie della Regalità di Cristo» (ISMRC). Nel 1929 con padre Gemelli fondò l’«Opera della Regalità», che promosse la cultura religiosa e la comprensione della liturgia per mezzo di opuscoletti che contenevano il testo latino-italiano delle Messe e diffuse l’adorazione notturna; quest’«Opera» ebbe un ruolo assai importante nella riforma liturgica avviata dal Vaticano II e, insieme all’espansione della Gioventù Femminile, contribuì fortemente allo sviluppo intellettuale delle donne italiane.
L’Opera della Regalità, con l’aiuto delle appartenenti all’ISMRC e della GF, promosse la realizzazione di case dette “Oasi”, per poter ospitare persone che desideravano vivere momenti di silenzio, di preghiera e di riflessione.
Armida Barelli seppe cogliere la condizione della donna del suo tempo e restituirle dignità di presenza nella società civile, in fedeltà all’ideale cristiano. Fu in prima linea nella lotta per ottenere il voto alle donne nel 1948. Morì il 15 agosto del 1952.
Il 17 luglio 1970 la Curia arcivescovile di Milano ha aperto il processo diocesano per la sua beatificazione, che dopo la conclusione, prosegue a Roma presso la Congregazione competente.
Il 1º giugno 2007 è stata dichiarata venerabile da papa Benedetto XVI che ha autorizzato il decreto di promulgazione delle sue virtù eroiche.